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Sisma Bonus: incentivi per adeguamento sismico fino all’85%

Tempo di Lettura: 9 minuti
Sisma Bonus
Incentivi ristrutturazione antisismica

Come funziona il Sisma Bonus e come ottenere gli incentivi previsti da questo bonus: leggi la guida completa per capire come sfruttare le detrazioni fiscali previste per l’adeguamento sismico. Scopri in quali casi la percentuale degli incentivi può passare dal 50% al 70% e anche fino all’85%: il bonus antisismico può essere ripartito in 5 anni ed in alcuni casi, combinando gli interventi antisismici con interventi di riqualificazione energetica, anche in 10 anni. Grazie ad incentivi edili come questo si sta lavorando in ottica di consolidamento e risanamento strutturale, sia per quanto riguarda la riduzione del rischio sismico che per quanto riguarda la vera e propria riqualificazione energetica. Analizziamo che impatto ha su questo processo il sisma bonus.

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Tabella dei Contenuti

Cosa scegliere nel 2021: Sismabonus o Superbonus?

Il Sisma Bonus è previsto dal DL 63/2013 che ha introdotto delle detrazioni maggiori e specifiche per l’adozione di misure antisismiche. Il superbonus 110%, così come il Superbonus 110% Semplificato, invece è stato approvato nell’ambito del Decreto Rilancio, che prevede dei forti incentivi per far fronte all’emergenza Coronavirus. Rappresentando uno degli interventi trainanti (che fungono da vere e proprie discriminanti), gli interventi antisismici godono di una detrazione elevata al 110% (dal 1 luglio 2020 al 30 giugno 2022). In termini numerici sembra non esserci paragone rispetto al Sismabonus, essendo le detrazioni previste dal Superbonus maggiori, senza considerare che il Superbonus non richiede delle attestazioni per il miglioramento sismico. Restano delle valutazioni da fare in merito, per le quali rimandiamo alla sezione finale.

Incentivi adeguamento sismico: come funzionano

I lavori svolti nell’ambito del recupero del patrimonio edilizio includono anche gli interventi antisismici, con un focus sulle opere di messa in sicurezza statica degli edifici. Dal Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR), articolo 16-bis, comma 1 (i) sono previste detrazioni del 36% per un massimo di spesa di € 48.000. Con le nuove proroghe queste cifre sono state ritoccate, portando le percentuali di detrazione al 50% su un massimo di € 96.000 di spesa, da ripartire in 10 quote annuali. Come specificato prima, il Decreto Legge 63/2013 ha introdotto il Sisma Bonus, cioè un set di regole e detrazioni maggiori e specifiche nel settore dell’adeguamento sismico.

I parametri che il Sismabonus tiene in considerazione per l’erogazione delle detrazioni sono basilarmente 3: risultato ottenuto dall’intervento, zona sismica e tipologia di fabbricato. Nella fascia temporale 1 gennaio 2017 – 31 dicembre 2021 le detrazioni possono arrivare fino all’85% delle spese sostenute, ripartite in 5 quote annuali (di pari importo).

Fattori cambiati nel corso del tempo

La regola in vigore dal 1 gennaio 2017 prevede benefici estesi ad immobili siti in zona sismica 3, tempi di fruizione cambiati da 10 a 5 anni ed estensione del bonus antisismico anche ad immobili diversi dall’abitazione principale. Detrazioni sono inoltre possibili per l’acquisto di case antisismiche nei comuni collocati in zone a rischio sismico 1, con possibilità di cessione del credito.

Le detrazioni possono essere fruite anche da soggetti passivi Ires e dal 2018 anche da IACP (istituti autonomi per le case popolari) ed enti con le stesse finalità sociali. Per interventi svolti a favore di condomini è stata introdotta la possibilità di cedere il credito come alternativa alla detrazione fruita in modo classico.

Grazie alla legge 34/2018 (art. 10, comma 2) si potrà optare anche per lo sconto in fattura; altra estensione è stata quella riguardante la zona di interesse, essendo estesa anche alle zone a rischio sismico 2 e 3.

Quindi, riepilogando, il Sisma Bonus riguarda:

  • immobili di tipo abitativo e quelli usati per attività produttive;
  • immobili siti nelle zone sismiche 1, 2 e 3;
  • spese concernenti la classificazione e la verifica sismica dell’immobile.
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Vediamo ora le detrazioni previste per: case singole, condomini ed acquisto di case antisismiche.

Quali sono i lavori antisismici?

Negli edifici moderni, quello che migliora la resistenza alle azioni del terremoto è la realizzazione della struttura in calcestruzzo armato, dove il compito di resistere alle azioni orizzontali (i terremoti) viene svolto in maniera efficiente dall’acciaio presente nella struttura. Ma negli edifici più antiquati (che compongo la maggior parte degli edifici presenti sul territorio italiano) queste moderne tecniche di costruzione non sono state applicate. Come permettere ad edifici realizzati in mattoni o pietra di resistere ai terremoti? Esaminiamo i 5 principali interventi che si possono realizzare per rendere il proprio edificio con struttura antisismica.

Installazione di tiranti antisismici o catene interne

Per favorire il comportamento monolitico dell’edificio (cioè rendere l’immobile un corpo unico) vengono installati dei cavi metallici ancorati fra murature opposte e bloccati con placche metalliche. Tendendo tali tiranti antisismici per case si permetterà alle pareti contrapposte di lavorare all’unisono, rendendo quindi la struttura più duttile, più propensa alla deformazione prima di raggiungere il proprio punto di rottura.

Cordolo sul solaio

Il crollo del solaio rappresenta una delle cause maggiori di danno e pericoli in caso di terremoto. Quindi occorre collegarlo al meglio al resto delle mura: per ottimizzare questo problema si provvede alla realizzazione di un cordolo che funga da collante o da ancoraggio fra i due elementi (mura e solaio / pavimento). Il risultato che si ottiene ha come definizione “comportamento scatolare” realizzante un collegamento continuo fra tutti gli elementi della struttura.

Intonaco armato

L’intonaco armato consiste nell’installazione di una lastra di intonaco armato (armata attraverso una rete metallica, fibra di vetro o altro materiale similare) che aderisca alla parete tramite passanti in acciaio. Questa tecnica presenta sicuramente uno costo accessibile e semplicità nella realizzazione, ma rende l’edificio più rigido e più pesante. Senza contare che si dovrà prevedere anche una modifica estetica delle mura.

Cucitura della muratura

Il principio è simile a quello esposto nella realizzazione dell’intonaco armato, presentando però i benefici di una struttura meno pesante, quindi con meno massa impattante, interazioni minime con impianti già esistenti e una maggiore traspirazione delle mura. La tecnica “cuce” le mura creando un sorta di pacchetto intorno ad esse, con la disposizione di nastri di acciaio inox incrociate orizzontalmente e verticalmente. Degno di nota anche l’effetto sul fenomeno del collasso per schiacciamento: la forza di resistenza allo schiacciamento viene incrementata.

Isolatori sismici

Questa tecnica consiste nell’isolamento della struttura dal suolo, sconnettendo quindi la struttura in caso di terremoto. All’interno dei pilastri viene inserito un cuscinetto che permetterà di effettuare questo distaccamento.

Casa singola: misura e ripartizione delle detrazioni

Gli interventi sul singolo immobile beneficiano di una detrazione del 50% sulle spese. Il totale complessivo di spesa è di € 96.000 (ripartito in 5 anni) includendo anche le relative pertinenze: non verranno calcolate a parte e non avranno un limite di spesa autonomo addizionale. Nel caso in cui si stiano effettuando lavori di natura diversa (antisismico e manutenzione straordinaria) il limite resta unico nel totale di € 96.000. Per gli interventi antisismici vale lo stesso principio valevole per il recupero del patrimonio edilizio: gli interventi di categoria superiore assorbono quelli di categoria inferiore correlati ad essi. Quindi gli adeguamenti sismici possono coprire anche i relativi interventi di pavimentazione, tinteggiatura etc …

Maggiori benefici per la riduzione del rischio sismico

Le detrazioni saranno maggiori in base a questi parametri:

  • Rischio sismico ridotto con passaggio ad 1 classe inferiore: 70% delle spese;
  • Rischio sismico ridotto con passaggio a 2 classi inferiori: 80% delle spese.

Richieste specifiche del caso: il progettista dovrà fornire l’asseverazione della classe di rischio dell’immobile prima dei lavori e quella che si potrà conseguire dopo l’intervento. Il direttore dei lavori dovrà quindi attestare la conformità degli interventi, insieme al collaudatore statico (se nominato in base alla normativa).

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Gli interventi di demolizione e ricostruzione sono ammessi qualora realizzino un intervento di ristrutturazione edile e non uno di nuova costruzione. Si dovrà operare in ottica di conservazione del patrimonio edilizio esistente.

Chi può beneficiare del Sismabonus

Beneficiano del Sisma Bonus i soggetti passivi Irpef che sostengono le spese degli interventi e che possiedono o detengono la proprietà in oggetto. Nello specifico:

  • proprietari;
  • nudi proprietari;
  • titolari diritto reale di godimento (uso, usufrutto, abitazione, superficie);
  • locatari;
  • comodatari;
  • soci di cooperative divise;
  • soci di cooperative indivise;
  • (per le proprietà adibite ad attività produttive) imprenditori individuali;
  • soggetti che producono redditi in forma associata (art. 5 Tuir: società semplici, società in nome collettivo, società in accomandita semplice, imprese familiari).

Se sostengono le spese e sono intestatari di bonifici e fatture, posso godere delle detrazioni anche:

  • familiari conviventi possessori dell’immobile (coniuge, parenti entro il 3 grado, affini entro il 2 grado);
  • coniuge separato assegnatario dell’immobile che è intestato all’altro coniuge;
  • componente dell’unione civile;
  • convivente more uxorio non proprietario né detentore di contratto di comodato.

Beneficiano inoltre i contribuenti passivi Ires come:

  • IACP (stituti autonomi case popolari);
  • enti che hanno le medesime finalità sociali (già operanti alla data del 31/12/2013);
  • cooperative di abitazione (per interventi su immobili posseduti da queste ultime e che sono assegnati ai propri soci in godimento).

Dalla risoluzione 22/E del 12/03/2018 il Sisma Bonus può essere applicato anche per interventi su immobili destinati alla locazione, che siano essi immobili residenziali o destinati alla produttività posseduti da società e non usati direttamente.

Sconto in fattura – Cessione del credito

Un’alternativa alla detrazione classica del bonus antisismico è la possibilità di optare per una sconto in fattura. Il fornitore di beni e servizi anticiperà tale importo che gli verrà poi rimborsato sotto forma di credito d’imposta (da usare sempre nei 5 anni successivi in compensazione). Il fornitore gode del diritto di cedere il credito ai propri fornitori di beni e servizi, ma ulteriori cessioni non saranno consentite. Non sarà però possibile cedere il credito ad istituti di credito o intermediari finanziari.

Sisma Bonus per interventi sui condomini

Nel caso di interventi su parti comuni condominiali le detrazioni saranno più elevate al raggiungimento di una riduzione del rischio sismico:

  • 75% delle spese per la riduzione di 1 classe di rischio;
  • 85% delle spese per la riduzione di 2 classi di rischio.

Detrazioni da ripartire in 5 quote annuali e calcolate per un ammontare non superiore a € 96.000 per unità immobiliare. Nel caso di condomini vengono incluse le pertinenze dell’immobile nel calcolo dell’importo massimo: per esemplificare il concetto il sito dell’Agenzia delle Entrate propone la situazione di un condominio con 5 unità immobiliare e 3 pertinenze che potranno usufruire di un importo massimo di spesa di € 768.000, ottenuto moltiplicando € 96.000 per le 8 unità (5 + 3).

Cessione del credito per condomini

Tutti i beneficiari delle detrazioni potranno ottenere, al posto della detrazione diretta, la cessione del credito ai fornitori a fornitori o ad altri privati (cioè soggetti diversi dai fornitori ma comunque collegati al rapporto che ha dato origine alla detrazione), mentre sarà impossibile farlo verso istituti di credito o intermediari finanziari. Anche i soggetti Ires possono avere la medesima facoltà nonché i cessionari del credito: possono cedere il credito ottenuto a loro volta. Da notare che secondo le specifiche della circolare 17/E del 23/07/2018 (che estende la circolare 11/E del 18/05/2018) la cessione ulteriore del credito non è infinita, ma limitata ad una sola eventuale successione successiva all’originale.

Incentivi maggiori quando si effettuano lavori di riqualificazione energetica

Nel caso di realizzazione di interventi su parti comuni condominiali (siti nelle zone sismiche 1, 2 e 3) che combinino riduzione del rischio sismico e riqualificazione energetica si potranno accedere a bonus maggiorati, nello specifico pari a:

  • 80% delle spese per la riduzione di 1 classe di rischio;
  • 85% delle spese per la riduzione di 2 classi di rischio.
Vedi Anche:  Bonus Acqua: credito d'imposta per depuratori d'acqua

In questi casi cambiano sia i limiti di spesa che il periodo di ripartizione delle detrazioni, da ripartirsi in 10 quote identiche annuali e per un ammontare di € 136.000 per unità immobiliare. Da notare che queste detrazioni rappresentano un’alternativa alle precedenti detrazioni indicate, non essendo cumulabili.

Sismabonus per acquisto di case antisismiche

Approvato dal DL 50/2017 (art. 46-quarter), i seguenti incentivi rappresentano delle detrazioni previste per l’acquisto di immobili in presenza di specifiche condizioni. Nel caso di interventi di riduzione del rischio sismico effettuati in zona sismica 1 (esteso anche alle zone 2 e 3 con la legge 34/2019) che hanno diritto a detrazioni del 70% / 80%, nel caso di demolizione e ricostruzione di interi edifici, l’acquirente ha diritto a detrazioni pari a:

  • 75% del prezzo di acquisto con una riduzione del rischio sismico di 1 classe;
  • 85% del prezzo di acquisto con una riduzione del rischio sismico di 2 classi.

Detrazioni da ripartire in 5 anni, con un massimo di spesa fissato a € 96.000. Anche in questo caso chi può beneficiare delle detrazioni può optare per la cessione del credito, che resta sempre interdetta verso istituti di credito ed intermediari finanziari ma aperta verso imprese e altri soggetti privati legati alla realizzazione dei lavori.

Sisma Bonus: valutazioni da fare

www.incentivi.it Rischio Sismico in Italia
Rischio sismico in Italia – fonte Protezione Civile

Il Sismabonus nasce soprattutto tenendo conto della condizione del nostro paese: in Italia il rischio sismico è tangibile e necessita di interventi mirati per evitare situazioni spiacevoli. Considerando la propria zona di residenza e il rischio al quale siamo sottoposti (basti consultare il sito della protezione civile per avere una lista dei comuni e del relativo rischio sismico) una ristrutturazione che non includa interventi antisismici potrebbe rivelarsi poco lungimirante. Come accennato all’inizio della nostra guida ci sono, attualmente, due provvedimenti che permettono di ottenere detrazioni: il Sisma Bonus e il Superbonus, con percentuali di detrazioni maggiori per quest’ultimo. La scelta di optare per il Superbonus sembrerebbe scontata, ma in realtà ci sono delle differenze su cui vale la pena ragionare.

Lo scopo dei due bonus è diverso: se quello del Superbonus è legato al rilancio dell’economia e dell’industria in un periodo difficile (nasce difatti con il Decreto Rilancio), lo scopo del Sisma Bonus è quello specifico di riqualificare la sicurezza delle abitazioni a fronte del pericolo sismico. Queste differenze cambiano il modo in cui si dovrà approcciare ai lavori e alle varie asseverazioni e validazioni richieste: basti pensare che il Sismabonus richiede dei miglioramenti a livello sismologico (il controllo effettuato sulla classe di rischio dell’immobile) che risulteranno vincolanti in diversi casi, mentre il Superbonus non menziona affatto di controlli sulle classi di rischio sismico. È un vantaggio? Potrebbe esserlo, ma va detto che per ottenere il Superbonus bisogna dimostrare il miglioramento di almeno 2 classi energetiche o il conseguimento della classe energetica più alta. Quindi andranno eseguiti degli interventi anche in quest’ottica per fruire del Superbonus. Ma non solo: le condizioni che bisogna osservare per ottenere il Superbonus sono di più e più specifiche (vedi qui). In una circolare dell’Agenzia delle Entrate viene specificato che, trattandosi si un provvedimento di particolare favore (Superbonus), sono previste restrizioni maggiori, come le asseverazioni e il rispetto dei prezzari. Ne varrà la pena?

Scegliere il Superbonus rispetto al Sisma Bonus rappresenterà un reale risparmio alla fine degli interventi?

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F.A.Q. per Sisma Bonus: incentivi per adeguamento sismico fino all’85%

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