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Fai una scelta Green con il Bonus colonnine elettriche!
Scopri a quanto ammonta il Bonus colonnine elettriche per professionisti e imprese.

Cosa è il Bonus colonnine per le imprese e i professionisti

Tempo di Lettura: 4 minuti
bonus colonnine elettriche
Bonus colonnine elettriche

Il Bonus colonnine è il contributo che copre parte della spesa per l’installazione dei dispositivi di ricarica elettrica per imprese e professionisti. La misura è erogata dal MASE, il Ministero dell’Ambiente e delle Sicurezza Energetica, è inserita all’interno del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza e nel Decreto direttoriale del 10 ottobre 2023 sono presenti le spese ammissibili e cosa finanzia il contributo.

I fondi messi a disposizione per finanziare il contributo sono pari a 87 milioni e mezzo di euro e servono a coprire nei limiti di spesa previsti per i costi sostenuti per le infrastrutture di ricarica acquistate dopo il 4 novembre 2021.

Vediamo insieme come funziona il Bonus colonnine elettriche, a chi spetta, a quanto ammonta e come richiederlo.

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Tabella dei Contenuti

Come funziona il Bonus colonnine

Il Bonus colonnine è un contributo a fondo perduto riconosciuto alle imprese ed ai professionisti che acquistano e installano infrastrutture di ricarica elettrica.

L’agevolazione copre il 40% delle spese ammissibili ed ha come altre caratteristiche:

  • viene concesso fino ad esaurimento delle risorse disponibili;
  • non si può cumulare con misure, bonus, incentivi pubblici che riguardano le stesse spese;
  • ogni richiedente può fare una sola domanda di contributo.

L’importo che copre il Bonus colonnine elettriche varia da un minimo di 2.500 euro ad un massimo di 375.000 euro.

A chi spetta il Bonus colonnine

Il Bonus colonnine elettriche spetta alle imprese che:

  • sono iscritte al Registro delle Imprese;
  • con sede nel nostro Paese;
  • non versano in situazione di difficoltà economica, non sono in fallimento, liquidazione, amministrazione controllata, concordato preventivo e simili;
  • hanno l’iscrizione con INPS e INAIL e sono in regola con i contributi;
  • non hanno ricevuto contributi de minimis che portano al superamento dei massimali previsti se sommati con quelli della misura;
  • non hanno beneficiato di contributi pubblici che hanno finanziato i dispositivi oggetto della misura;
  • non sono oggetto di ordine di recupero da parte della Commissione Europea per aiuti illegali e non compatibili con il Mercato Comune che non hanno restituito;
  • hanno restituito le agevolazioni che gli sono state revocate;
  • non hanno subìto sanzioni interdittive.
Vedi Anche:  Le imprese del Sud Italia ed il Credito di imposta Zes unica

Invece, per accedere al Bonus colonnine, i professionisti devono:

  • avere un valore di affari non al di sotto del valore del dispositivo elettrico di ricarica acquistato nell’ultima dichiarazione IVA;
  • essere in regola con l’ordine di recupero della Commissione Europea su aiuti illegali e incompatibili con il mercato comunitario;
  • essere in ordine con gli adempimenti fiscali, i contributi previdenziali ed assistenziali;
  • non hanno richiesto o ottenuto contributi per finanziare gli stessi dispositivi oggetto della domanda di questa misura.

Per i forfettari l’acquisto dell’infrastruttura di ricarica non può oltrepassare i 20.000 euro di valore.

Le spese ammissibili del Bonus colonnine

Le spese coperte dal Bonus colonnine sono al netto dell’IVA e documentate tramite fatturazione elettronica.

Tali spese riguardano:

  • l’acquisto di infrastrutture di ricarica nuove in corrente alternata da 7,4 kW a 22kW, compresi caricabatterie con un punto di carica o colonnine con due punti di ricarica, e a corrente continua da 50 kW, superiori a 50 kW e oltre 100 kW, (è coperto dalle spese anche la messa in opera e l’installazione dei dispositivi, gli impianti elettrici, le opere edili legate all’intervento, gli impianti ed i sistemi di monitoraggio);
  • la connessione alla rete elettrica per il 10% della spesa totale ammissibile;
  • i costi di progettazione, di direzione di lavoro, di collaudo e sicurezza nel limite del 10% della spesa totale concessa.

Invece, non sono ammesse le spese che riguardano imposte e tasse, consulenze, terreni e immobili, acquisto di servizi non previsti dal Decreto del 10 ottobre 2023 e per le autorizzazioni edilizie.

Come richiedere il Bonus colonnine elettriche

Le imprese ed i professionisti che vogliono richiedere il Bonus colonnine devono sul sito di Invitalia:

  • compilare la domanda online dal 26 ottobre 2023;
  • inviare la domanda dal 10 al 30 novembre 2023, dal lunedì al venerdì, dalle ore 10 alle ore 17;
  • tale procedura è valida per i professionisti e le imprese che acquistano infrastrutture elettrico dal costo inferiore a 375.000 euro.
Vedi Anche:  Incentivi INAIL per la sicurezza sul lavoro: il Bando ISI

Per fare domanda per il Bonus colonnine serve dotarsi di Carta d’Identità Elettronica, Carta Nazionale dei Servizi o SPID, oltre ad avere un indirizzo PEC attivo.

Invece, le imprese che acquistano dispositivi di ricarica elettrica dal valore superiore a 375.000 euro devono inviare la domanda attraverso una casella di Posta Elettronica Certificata, attiva e registrata presso il Registro delle imprese all’indirizzo [email protected], seguendo le stesse modalità temporali precedentemente descritte.

A quanto ammonta il Bonus colonnine elettriche

Abbiamo fin qui detto che il Bonus colonnine copre il 40% delle spese ammissibili. Ci sono però delle soglie massime di spesa relative ai dispositivi acquistati.

Tali limiti di costo sono pari a:

  • 2mila e cinquecento euro per ogni dispositivo wallbox con un solo punto di ricarica in corrente alternata da 7,4 kW a 22kW;
  • 8mila euro per ogni colonnina con due punti di ricarica in corrente alternata da 7,4 kW a 22 kW;
  • massimo mille euro per kW per infrastrutture di ricarica fino a 50 kW in corrente continua;
  • non oltre 50mila euro per colonnina in corrente continua da oltre 50 kW;
  • massimo 75mila euro per ogni colonnina in corrente continua da oltre 100 kW.

Le risorse disponibili sono ripartite in 70 milioni di euro per i dispositivi comprati dalle imprese con costo inferiore a 375mila euro e 8 milioni e 750.000 euro per quelli superiori a 375.000 euro, e 8,75 milioni di euro per le infrastrutture di ricarica acquistare dai professionisti.

Vedi anche:

Informative Tecniche & Risorse Consulenziali

Vedi Anche:  Che cosa sono i Flexible benefit per i lavoratori dipendenti
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