
Il Social bonus è il credito d’imposta destinato alle imprese del terzo settore per il recupero delle proprietà immobiliari sottratte alla criminalità. Il riutilizzo e la nuova destinazione di questi immobili permette alle imprese, in base alla categoria di appartenenza di ottenere un credito di imposta che varia dal 50 al 65%.
Le agevolazioni spettanti si possono ottenere attraverso la presentazione di progetti di recupero immobiliare dei beni confiscati alla malavita.
Vediamo insieme nel dettaglio a chi spetta il Social bonus e come ottenerlo.
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Tabella dei Contenuti
A chi spetta il Social bonus
A poter beneficiare del Social bonus sono le persone fisiche, gli enti non commerciali e le imprese.
Le agevolazioni spettanti sono suddivise in 3 quote annuali dello stesso valore ed è erogato il credito d’imposta agli eventi diritto nelle seguenti percentuali:
- 65% per le persone fisiche che hanno fatto donazioni pari o al di sotto del 15% dell’imponibile;
- 50% per gli enti che hanno effettuato donazioni pari o al di sotto del 15% dell’imponibile;
- 50% per le aziende che hanno eseguito donazioni pari o al di sotto al cinque per mille dei loro ricavi.
I progetti presentati per ottenere il Social bonus devono riguardare il recupero di beni immobili non utilizzati del settore pubblico e beni immobili e mobili consegnati alle attività del terzo settore, dopo la confisca alla criminalità, per attività di interesse collettivo. Tali interventi devono riguardare:
- manutenzione ordinaria;
- manutenzione straordinaria;
- opere di restauro e conservazione;
- spese di gestione del bene se riguardano il mantenimento della sua efficienza funzionale.
Gli enti del terzo settore che possono ottenere il credito di imposta previsto dalla misura sono le organizzazioni di volontariato, le associazioni di promozione sociale, le ONLUS e le cooperative sociali iscritte al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore.
Come ottenere il Social bonus
Il Social bonus è diretto dal MLPS, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, coadiuvato dall’Agenzia delle Entrate. Ancora non è stata attivata la piattaforma per richiedere la misura ma:
- le persone fisiche e gli enti che non svolgono attività commerciali possono ottenere il credito di imposta spettante attraverso la dichiarazione dei redditi dell’annualità in cui hanno effettuato l’erogazione e possono usufruire dei crediti non goduti negli anni successivi;
- le imprese possono avere il credito d’imposta spettante attraverso la presentazione dell’F24 e usufruire dei crediti non goduti anche negli anni successivi.
Per ottenere il credito d’imposta in compensazione che non influisce sul calcolo delle imposte sui redditi e sull’imposta regionale sulle attività produttive, i beneficiari devono presentare la domanda che deve contenere:
- le dichiarazione sostitutive che attestano il fatto di avere i requisiti necessari per ottenere l’agevolazione;
- la propria scheda anagrafica;
- le fotografie, almeno 2, del bene mobile o immobile oggetto del recupero;
- la scheda descrittiva che deve indicare gli interventi da eseguire, l’attività di interesse generale che si svuole svolgere e chi sono i beneficiari diretti di tale attività ed il loro numero, oltre all’analisi degli effetti legati allo svolgimento della stessa.
- il programma cronologico degli interventi;
- la stima dei costi degli interventi;
- la copia del documento d’identità del legale rappresentante dei richiedenti.
Le domande devono essere presentare entro il 15 gennaio, il 15 maggio ed il 15 settembre di ogni anno attraverso la procedura a sportello, saranno valutate basandosi sull’ordine cronologico di presentazione e la misura sarà erogata fino ad esaurimento fondi.
I beneficiari devono inviare ogni tre mesi un report all’MLPS che contiene le erogazioni ricevute e le spese degli interventi effettuati, mentre al termine dei lavori devono inviare il rendiconto finale ed il certificato di collaudo conclusivo.
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