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Conciliazione Vita Lavoro: Bonus BabySitter, Congedi e altro

Tempo di Lettura: 14 minuti
www.incentivi.it concilizione vita lavoro

Quello della conciliazione vita lavoro è un tema molto sentito negli ultimi periodi nonché importante per lo stato di emergenza dovuto all’emergenza COVID-19. Negli anni recenti gli stati europei, guidati dalla commissione UE, hanno approvato delle riforme per il mondo del lavoro, con un’ottica specifica alle politiche di conciliazione vita lavoro, riguardanti specificamente congedi e flessibilità lavorativi. Sono sforzi pregevoli e importanti, che tuttavia non stanno ancora sortendo gli effetti auspicati, non in maniera completa per lo meno: il gap fra i diversi sessi è ancora rilevante e sempre sbilanciato a favore della componente maschile.

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Tabella dei Contenuti

Qual è l’obiettivo della conciliazione vita lavoro?

Il primo obiettivo è sicuramente quello di ridurre la differenza (il gap) di genere nel mercato del lavoro, aumentando l’occupazione femminile. Un altro obiettivo è quello di equiparare la distribuzione del tempo con una considerazione crescente per le attività che hanno relazione con il contesto familiare, sia per gli uomini che per le donne.

In breve, quindi, la conciliazione vita lavoro cos’è? Sono misure volte ad agevolare i genitori e le persone che hanno responsabilità di assistenza, i quali devono godere di strumenti che agevolino questi compiti così importanti, come congedi adeguati, modalità lavorative flessibili nonché accesso a servizi assistenzialistici. Quindi i 3 punti cardine della conciliazione tempi di vita e di lavoro si riassumono con:

  • organizzazione flessibile del lavoro;
  • sistema di congedi;
  • servizi di assistenza.

Per un confronto interessante dei sistemi di conciliazione vita lavoro attuati nel territorio europeo, con tanto di analisi punto per punto a seconda del paese, rimandiamo ad un interessante articolo, “Politiche di conciliazione vita-lavoro: qual è lo stato dell’arte in Europa?” (link disponibile nella sezione Informative Tecniche & Risorse Consulenziali). In Italia qual è la situazione attuale?

Sebbene si possa registrare negli ultimi anni una maggiore cautela ed attenzione per la protezione sociale in favore delle famiglie, il nostro è un paese dove l’asimmetria dei ruoli all’interno della coppia è ancora fortemente visibile e purtroppo non sembra essere in vista un cambio di marcia in tal misura. Quali misure sono a disposizione del cittadino per poter godere di una migliore conciliazione tempi di vita e di lavoro?

La conciliabilità vita lavoro: solo una tematica femminile?

Per quanto in Italia si stiano facendo passi avanti sia in tematica di assunzioni di donne che per quanto riguarda gli incentivi per l’imprenditoria femminile, la questione in merito alla conciliazione è ben più ampia rispetto alla sola sfera femminile (in quanto spesso tira in ballo le lavoratrici che hanno a che fare con una gravidanza ad esempio), riguardando difatti tutte le persone impegnate nell’abito del caregiver, cioè quando si deve accudire un familiare che ha bisogno di cure particolari e specifiche. È quindi nell’interesse della comunità intera che si profondano sforzi e che si investa in risorse per migliorare tale rapporto per tutti i cittadini.

Le misure per la conciliazione vita lavoro

Come introdotto poc’anzi, le norme che regolano la conciliabilità vita lavoro non sono una novità derivata dall’emergenza COVID-19, ma sono parte di un processo iniziato anni fa seguendo i dettami europei. Ecco come la legislazione italiana si è adattata nel corso del tempo.

Misure di supporto alla genitorialità e alla promozione dell’occupazione femminile

Qui di seguito elenchiamo principali misure dedicate alla tutela della genitorialità e volte a favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, con lo scopo di offrire sostegno alle cure parentali. Sono state introdotte principalmente con il D. Lgs. 80/2015 (il Jobs Act):

Congedi parentali di maternità e indennità di maternità

  • congedo di maternità ampliato in ambito temporale in caso di parto anticipato e ricovero del neonato;
  • congedo di paternità riconosciuto anche in caso di madre lavoratrice autonoma;
  • in caso di adozione internazionale, il congedo previsto per la madre per il periodo di permanenza all’estero può essere trasferito al padre anche se la madre non è una lavoratrice;
  • congedo parentale esteso dall’ottavo al dodicesimo anno di vita del bambino, con una fruizione che può essere suddivisa anche su base oraria. Esteso dal terzo al sesto anno di vita del bambino l’indennizzo (30% massimo per un periodo complessivo di 6 mesi);
  • l’indennità di maternità corrisposta anche a lavoratrici iscritte alla Gestione separata INPS:
    • nonostante il mancato versamento di contributi da parte del committente;
    • nonostante adozione o affidamento (valevole per 5 mesi successivi all’ingresso nel nucleo familiare del minore);
  • indennità di maternità estesa per le adozioni e affidamento anche per le lavoratrici autonome (le condizioni sono le medesime che per le altre lavoratrici);
  • la lavoratrice madre adottiva o affidataria di minore non può essere obbligata a svolgere lavoro notturno;
  • promossa come misura sperimentale la destinazione di parte delle risorse del Fondo per la contrattazione di secondo livello alla conciliazione vita lavoro e la sua promozione (per il triennio 2016, 2017 e 2018);
    • in merito a questa ultima disposizione, nel DL 12 / 09 / 2017 sono stati previsti sgravi contributivi per le aziende che applicano misure volte alla promozione della conciliazione vita lavoro.

Congedo facoltativo e obbligatorio per il padre

Parlando di congedi, la Legge di Bilancio 2021 proroga il congedo obbligatorio per il padre lavoratore dipendente anche per l’anno 2021: la durata viene portata a 10 giorni e viene disposto che anche per l’anno 2021 il padre si potrà astenere per un ulteriore giorno lavorativo per la sostituzione della madre relativamente al periodo di astensione obbligatoria che spetterebbe a quest’ultima (ovviamente in accordo con la madre stessa).

Congedo obbligatorio e facoltativo di paternità estesi in casi di morte perinatale (cioè la morte del feto o del neonato dalle 28 settimane di gravidanza fino alla prima settimana di vita) esteso dalla Legge di Bilancio 2021.

Un’ulteriore circolare INPS (n. 42 del 11 / 03 / 2021) spiega come la tutela per la morte perinatale deve essere garantiva fino ai primi 10 giorni di vita del nascituro. Questo congedo quindi può essere fruito entro i 5 mesi successivi alla nascita del figlio (nascita, non morte) indipendentemente che ci si riferisca alla morte di un feto oltre la 28ma settimana di gestazione o al decesso di un nascituro nei suoi primi 10 giorni di vita (il giorno della nascita è ovviamente incluso).

Vedi Anche:  Congedo Parentale Straordinario: Bonus dal Decreto Sostegni

Modifiche all’attività lavorativa

  • Contratto di lavoro e trasformazione da tempo pieno a tempo parziale
    • In presenza di figlio convivente di età inferiore a 14 anni oppure in caso di figlio convivente portatore di handicap, il lavoratore o la lavoratrice potrà richiedere la trasformazione del proprio contratto da tempo pieno a tempo parziale, con l’azienda che dovrà riconoscere la priorità per la trasformazione di tale contratto.
    • Inoltre il lavoratore può richiedere, per una sola volta, la trasformazione del contratto da tempo pieno a tempo parziale in luogo del congedo parentale: la riduzione dell’orario lavorativo non dovrà essere superiore al 50% e il datore di lavoro sarà tenuto ad intraprendere la trasformazione entro 15 giorni dalla data della richiesta.
  • Passaggio di personale tra amministrazioni e lavoro a distanza
    • La legge delega di Riforma alla Pubblica Amministrazione contiene degli accorgimenti per la conciliazione vita lavoro, nello specifico in tema di passaggio di personale fra amministrazioni differenti. Il genitore con figli minori (fino a 3 anni di età) può inoltrare richiesta di assegnazione ad una sede della stessa provincia o della stessa regione nella quale lavori l’altro genitore. Interessante che un eventuale disaccordo dovrà essere motivato.
    • Viene inoltre disposto che le P. A. attuino misure organizzative per il telelavoro, stipulando anche misure convenzionali con scuole dell’infanzia ed asili nido, organizzando servizi di supporto alla genitorialità nei periodi di chiusura scolastica.
    • Il relazione all’argomento telelavoro, è bene citare che la legge 81/2018 (che regolamenta aspetti del lavoro autonomo) riporta una disciplina dettagliata al lavoro agile, tanto utile per favorire la conciliabilità vita lavoro.
  • Rientro al lavoro delle madri lavoratrici
    • Misure incluse nella Legge di Bilancio 2021 quelle che stanziano ulteriori 50 milioni di € per il Fondo per le politiche della famiglia (relative all’anno 2021) che favoriscano il rientro al lavoro delle lavoratrici per il dopo parto.
  • Fondo parità salariale
    • Sempre la Legge di Bilancio 2021 istituisce il Fondo per il sostegno della parità salariale di genere: € 2.000.000 all’anno a partire dal 2022 dedicati ad interventi finalizzati al riconoscimento ed al sostegno del valore sociale ed economico della parità salariale di genere nonché delle pari opportunità sui luoghi di lavoro.

Voucher baby-sitting

Il voucher baby-sitting è stata una misura sperimentale introdotta dalla legge 92 / 2012 e relativa al triennio 2013 – 2015 che riconosce alla madre lavoratrice, sia che essa fosse dipendente pubblica, privata o iscritta alla gestione separata dell’INPS, la possibilità di richiedere un contributo economico per il servizio di baby-sitting o per servizi per l’infanzia. Questo è un contributo offerto in sostituzione del congedo parentale, nell’ordine massimo di € 600,00 mensili, per un periodo massimo di 6 mesi ed a partire dal termine del periodo del congedo di maternità e nei successivi 11 mesi. Con le varie proroghe, tale voucher è stato esteso per il 2016, 2017 e 2018, includendo anche le madri lavoratrici autonome o imprenditrici.

La legge 81 / 2017, che regolamenta degli aspetti del lavoro autonomo, apporta dei correttivi alla disciplina dei congedi parentali per lavoratori e/o lavoratrici iscritti alla gestione separata INPS:

  • a prescindere alla effettiva estensione dell’attività lavorativa, le lavoratrici possono fruire del trattamento di maternità (indennità per i 2 mesi precedenti al parto e per i 3 successivi);
  • congedo esteso da 3 a 6 mesi (periodo massimo concesso 6 mesi fino al terzo anno di vita del bambino);
  • estensione delle norme anche in caso di adozione o affidamento pre-adottivo.

Altre categorie tutelate

Ulteriori categorie alle quali si possono applicare politiche di conciliazione vita lavoro grazie alla legge di bilancio 2018:

  • donne che esercitano attività forense: tutela sia per la gravidanza che per la maternità;
  • per i contratti di ricerca a tempo determinato stipulati dalle università viene prevista la sospensione nel periodo di astensione obbligatoria per la maternità, posponendo quindi il termine di scadenza del contratto per un periodo pari a quello della sospensione.

Ulteriori indicazioni in merito derivano dalla legge di bilancio 2019:

  • viene riconosciuta la possibilità di astensione lavorativa solo entro i 5 mesi successivi al parto, a patto che il medico curante confermi che tale mossa non consista pericolo per la donna e per il bambino;
  • i datori di lavoro che vanno a stipulare contratti di lavoro con modalità di svolgimento agile (lo smart working) devono considerare prioritarie le richieste di svolgimento del proprio impiego in modalità agile che provengano da lavoratrici nei 3 anni successivi alla conclusione del congedo di maternità. In special modo nel caso di lavoratori con disabili a carico che richiedano interventi assistenziali permanenti, globali e continuativi.

La legge di bilancio 2021 introduce invece un contributo mensile per gli anni 2021, 2022 e 2023, fino ad un massimo di € 500,00 netti, per le madri disoccupate o monoreddito appartenenti a famiglie monoparentali che abbiamo a proprio carico figli con disabilità non inferiore del 60%.

Conciliazione vita lavoro ed emergenza Coronavirus

Dall’inizio dell’emergenza da COVID-19 e della relativa pandemia, lo stato italiano ha profuso diversi sforzi affinché gli interventi per questa tematica siano adatti alla situazione che si sta affrontando. Ecco l’elenco degli interventi fatti, in alcuni casi indicandone anche la decorrenza e la scadenza dei tali.

Congedo straordinario e bonus baby-sitting / bonus baby sitter (5 marzo – 31 agosto 2020)

Grazie al decreto Cura Italia (D.L. 18/2020) sono state introdotte alcune misure per sopperire all’interruzione della didattica e dei servizi scolastici, valevoli per il periodo 5 marzo – 31 agosto 2020. Sono state inoltre prorogate ed integrate dal decreto Rilancio (D.L. 34/2020), riconoscendo:

  • possibilità di richiedere un congedo speciale, da godere sia in maniera continuativa che frazionata, per genitori con figli di età non superiore dei 12 anni oppure con figli che soffrano di disabilità gravi anche di età maggiore. Riconosciuta un’indennità della retribuzione pari al 50% nonché il riconoscimento della contribuzione figurativa. Disponibile sia per i dipendenti pubblici che privati, nonché per gli iscritti alla gestione separata INPS e per gli autonomi;
  • possibilità di fruire (alternativamente al congedo speciale menzionato prima) un voucher per servizi di baby-sitting del valore di € 1.200,00 (elevato a € 2.000,00 per alcune categorie);
  • possibilità di astensione dal rapporto lavorativo per tutto il periodo di sospensione della didattica e dei servizi scolastici in caso di lavoratori dipendenti privati con figli minori di 16 anni (a patto che non sia presente nel nucleo familiare un componente beneficiario di sostegno al reddito o non lavoratore). Tale possibilità sarebbe priva di indennità e priva di riconoscimento di contribuzione figurativa, ma garantirebbe la preservazione del posto di lavoro, impedendo di fatto il licenziamento del soggetto;
  • 24 giorni aggiuntivi di permessi retribuiti per assistere familiare disabili e disponibili fra marzo e giugno 2020.
Vedi Anche:  Come funziona il Decreto Sostegni: Bonus per il lavoro

Smart working e congedo straordinario per quarantena del figlio (9 settembre – 31 dicembre 2020)

Pubblicato dall’articolo 21-bis D.L. 104/2020 e ripreso e modificato anche dal decreto Ristori (D.L. 137/2020), in questo periodo viene riconosciuto il diritto allo svolgimento del proprio lavoro in smart working (lavoro agile) per l’intera durata o per parte della quarantena del figlio (figlio minore di anni 16, convivente e in presenza di contagio verificatosi in ambiti scolastici o didattici o educativi) o in caso di sospensione dall’attività didattica in presenza. Diritto riconosciuto per lavorati dipendenti pubblici e privati.

Nel caso esclusivo di impossibilità di operare il proprio incarico lavorativo in modalità agile e quindi solo alternativamente alla misura indicata qui sopra, uno dei genitori del minore può godere di un congedo straordinario retribuito al 50% per l’intero periodo della quarantena (o frazione del periodo). Anche in questa misura alternativa viene inclusa la possibilità del congedo straordinario in caso di sospensione dalle attività di didattica. Se resta il vincolo del contatto (o contagio) che deve essere avvenuto all’interno di strutture appartenenti al plesso scolastico, oppure in abiti didattici o educativi (come ad esempio strutture per lezioni di musica, lingua o sport), il figlio in questione dovrà essere minore di 14 anni e non di 16, come indicato nel punto precedente.

Nell’ipotesi di un figlio che abbia fra i 14 e i 16 anni di età, i genitori potranno godere del diritto di astensione lavorativa senza nessuna retribuzione di indennità o contribuzione figurativa, preservando però il posto di lavoro (non potranno essere licenziati).

Ovviamente tali diritti decadono nel caso di presenza di altro genitore che lavori in smart working o che benefici del congedo speciale. Si estendono gli stessi diritti per i figli minori di 14 anni avuti da altre persone che non stiano godendo di una delle summenzionate misure.

Da segnalare come il DPCM del 2 / 3 / 2021 abbiamo disposto che i dipendenti delle P. A. garantiscono lo svolgimento delle mansioni lavorative in smart working (modalità agile, prevedendo anche un cambio di mansione) per i lavoratori con figli a carico minori di 16 anni in quarantena e per i lavoratori fragili. Tali misure sono valide fino al 6 aprile 2021.

N.B. Per periodo di quarantena si intendono le disposizioni prese dal dipartimento di prevenzione dell’Azienda Sanitaria Locale territorialmente competente (ASL).

Congedo straordinario zone rosse (dal 9 novembre 2020)

Riportiamo le indicazioni dell’articolo 13 D.L. 149/2020, richiamate dal D.L. 104/2020 e dal decreto Ristori (art. 22-bis): vengono stanziati € 52,1 milioni per un congedo straordinario in caso di sospensione delle attività didattiche nelle regioni ad alto rischio ove non fosse possibile svolgere le proprie mansioni tramite lavoro agile. Si tratta di attività didattiche di alunni delle classi 2° e 3° delle scuole secondarie di primo grado e viene estesa tale considerazione anche per tutti i genitori di figli disabili iscritti ad una qualsiasi scuola dove venga disposta una sospensione della didattica.

La circolare INPS n. 2 del 2021 sottolinea che nel caso di genitori di figli disabili tale misura ha valenza nazionale e viene riconosciuta a prescindere dalla situazione epidemiologica della regione / provincia. Inoltre in questa circolare si menziona che la convivenza del genitore con il figlio non rappresenta una discriminante.

Il congedo descritto dall’articolo 21-bis poc’anzi non costituisce una misura esclusiva rispetto al congedo qui descritto, che difatti rappresenta una misura autonoma e separata.

Quando si parla di regioni ad alto rischio, l’INPS specifica (messaggio n. 515 / 2021) che si fa riferimento alle zone rosse delineate dalle Ordinanze del Ministro della Salute.

Bonus babysitter zone rosse (9 novembre – 3 dicembre 2020)

Il decreto Ristori ripristina per questo periodo l’erogazione di un bonus per l’acquisizione di servizi di baby-sitting, sempre in presenza di discriminanti quali l’impossibilità di svolgere il proprio lavoro in smart working e la residenza in zone ad alto rischio epidemiologico.

È un bonus corrispondente a € 1.000,00 (al massimo) da usare per prestazioni di baby-sitting e servizi complementari per l’infanzia; è a favore dei genitori iscritti alla gestione separata o speciale dell’INPS aventi come figli alunni di scuole secondarie di primo grado ove venga sospesa la didattica in presenza; oppure a favore di genitori con figli disabili che siano alunni di una qualsiasi scuola ove venga sospesa la didattica in presenza o che siano ospitati in centri assistenziali chiusi per motivi legati all’emergenza Coronavirus.

Posticipato il termine per l’appropriazione del bonus sulla piattaforma INPS per le prestazioni occasionali svolte dai lavoratori al 30 aprile 2021 (messaggio n. 950 / 2021).

Lavoro agile, bonus baby-sitting e congedi genitoriali (13 marzo – 30 giugno 2021)

Per il periodo 13 marzo – 30 giugno 2021 viene reintrodotta la possibilità di richiedere misure di supporto per la conciliazione vita lavoro. Il D.L. 30/2021 (art. 2) specifica le seguenti misure:

  • richiesta di lavoro agile;
  • congedo straordinario retribuito per figli conviventi e minori di 16 / 14 anni (misura alternativa);
  • sospensione lavorativa non retribuita per figli fra i 14 ed i 16 anni;
  • bonus per servizi di baby-sitting e similari per alcune categorie di lavoratori (autonomi, personale della sicurezza e difesa, settore sanitario sia pubblico che privato accreditato).
Vedi Anche:  Come richiedere Bonus Chef: fino a 6.000 € di vantaggi
Lavoro agile per dipendenti con figli conviventi sotto i 16 anni

Il lavoratore dipendente con figlio convivente minore di anni 16, che sia dipendente pubblico o privato, può svolgere la propria attività in smart working per il periodo relativo alla sospensione delle attività di didattica in presenza (sospensione dovuta all’emergenza COVID-19). Sarà un misura alternativa fra i due genitori (non ne potranno beneficiare entrambi) valida fino al 30 giugno 2021. Si estende tale diritto anche per in caso di quarantena per il figlio convivente.

Congedo straordinario per dipendenti con figli conviventi sotto i 14 anni oppure con figli affetti da grave disabilità

In caso di impossibilità di svolgimento della prestazione lavorativa in smart working (modalità agile), il lavoratore dipendente con figli conviventi di età inferiore a 14 anni si vede riconosciuto il diritto di godere di un congedo parentale straordinario per tutto il periodo (o parte di tale periodo) durante il quale il figlio sia in quarantena oppure frequenti una scuola dove la didattica in presenza sia stata sospesa.

Sempre fino al 30 giugno 2021 viene riconosciuto tale medesimo diritto anche ai genitori di figli affetti da gravi disabilità che frequentano scuole (qualsiasi scuola) ove la didattica si svolga a distanza oppure ospitati presso centri assistenziali diurni chiusi a causa dell’emergenza Coronavirus. Una specifica interessante nella circolare INPS (n. 1276 del 25 / 03 / 2021) indica che in tal caso decadono i vincoli imposti da limite di età (anni 14) o requisito di convivenza.

Congedi già fruiti fra il 1° gennaio ed il 12 marzo 2021: conversione possibile

Tale misura entra in vigore il 13 marzo 2021: per tutti i periodi di congedo parentale adoperati nel periodo precedente (dal 1 gennaio fino al 12 marzo) e relativi a situazioni legate a:

si potrà procedere alla conversione del permesso fruito come congedo straordinario, con relativo diritto all’indennità. Non verranno considerati o retribuiti come congedo parentale.

Astensione dal lavoro per genitori di figli tra i 14 e i 16 anni

I genitori di figli di età compresa fa 14 e 16 anni possono richiedere l’astensione non retribuita (e priva di contribuzione figurativa) senza incorrere in rischio di licenziamento (il licenziamento è vietato, garantendo quindi la preservazione del proprio impiego) nel caso ci si trovi in presenza di discriminanti che offrano il diritto allo smart working o il diritto al congedo straordinario (come indicato nei punti precedenti).

Bonus Baby-Sitting (Bonus Babysitter)

Se il lavoro agile e il congedo straordinario possono rappresentare per il nucleo familiare solo delle alternative nella corrente situazione, e se l’altro genitore non ha diritto a tali sostegni oppure non li sfrutta, il genitore di figli conviventi minori di 14 anni che affrontano una delle seguenti situazioni:

può godere del bonus Baby-Sitting, volto all’acquisto di servizi di integrazione a sostegno della famiglia. Bonus babysitter a chi spetta:

  • lavoratori autonomi iscritti all’INPS;
  • lavoratori iscritti alla gestione separata INPS;
  • ai lavoratori autonomi non iscritti all’INPS (dovrà essere presentata comunicazione da parte delle casse previdenziali rispettive del numero dei beneficiari);
  • dipendenti pubblici:
    • comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico;
  • impiegati per le esigenze relative all’emergenza COVID-19;
  • dipendenti settore sanitario;
    • pubblico;
    • privato accreditato;
    • categorie:
      • medici;
      • infermieri;
      • operatori socio-sanitari;
      • tecnici di radiologia medica;
      • tecnici di laboratorio biomedico.

Viene inoltre imposta il limite massimo di € 100,00 a settimana.

Come ottenere il bonus babysitter? Il D.L. 50/2017 spiega che l’erogazione avviene tramite il libretto di famiglia oppure alternativamente il richiedente lo può ricevere direttamente dimostrando l’iscrizione presso centri estivi, servizi socio-educativi territoriali, servizi integrativi per l’infanzia, centri con funzione educativa e funzione ricreativa e servizi integrativi o innovativi per la prima infanzia. Nel caso di fruizione di tale bonus per questi ultimi (servizi integrativi all’infanzia) decade la possibilità di utilizzare il bonus asilo nido.

Fattori che possono escludere dal Bonus Babysitter o dal congedo parentale

Dal momento che un genitori inizi a fruire di uno dei servizi messi a disposizione per la conciliazione vita lavoro, l’altro genitore non potrà godere dei medesimi diritti a meno che non si tratti di una circostanza diversa, cioè che abbia altri figli da altri soggetti, i quali non stiano godendo delle misure fin qui descritte.

Sostituzione del personale scolastico

Vengono stanziati € 10,2 milioni per l’anno 2021 a favore della sostituzione del personale scolastico delle seguenti tipologie:

  • docenti;
  • amministrazione;
  • educazione;
  • tecnici;

che usufruiranno dei benefici fin qui illustrati (congedi, astensione dal lavoro etc). In tema di sostituzione del personale, quali sono gli incentivi a disposizione per le assunzioni?

Fondo per le pari opportunità

È bene ricordare come la legge di bilancio 2021 abbia previsto l’incremento di € 2 milioni per ognuno degli anni 2021 e 2022 per il Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità. Lo scopo utile sarà quello di limitare tragici effetti economici dovuti all’emergenza COVID-19, in maniera specifica concernenti donne in condizione di maggiore vulnerabilità.

Quali incentivi e mezzi sono possibili per te: il team www.incentivi.it è a tua disposizione per aiutarti.

Leggi e decreti cambiano con molta rapidità e le situazioni complicate di queste periodo spesso rendono complicato raggiungere le istituzioni per ricevere indicazioni e supporto.

Come riuscire ad orientarsi per ottenere il bonus richiesto? Il team di www.incentivi.it, composto da professionisti ed esperti del settore, è a completa disposizione per consigliare la strada migliore da percorrere. La consulenza è gratuita e senza impegno: chiama il numero verde o compila il form per ricevere la tua consulenza gratuita.

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