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Credito d’imposta mezzogiorno: investi nel sud Italia

Tempo di Lettura: 5 minuti
credito d'imposta mezzogiorno
Credito d’imposta Mezzogiorno

Credito d’imposta mezzogiorno, ovvero solo una delle diverse agevolazioni finanziarie a sostegno delle imprese, in vista soprattutto del Piano Transizione 4.0: un occhio di riguardo è stato infatti riservato per il sud Italia, consentendo alle imprese che investono nell’innovazione tecnologia nelle aree ZES (cioè le Zone Economiche Speciali) di ottenere un Credito d’Imposta specifico attribuito in base alle dimensioni dell’impresa che fa richiesta. Questa agevolazione, chiamata anche Bonus Sud, si affianca ad altre forme incentivanti per la transizione 4.0 come il bonus formazione 4.0 o il credito d’imposta per beni strumentali nuovi​. Esaminiamo nello specifico come la misura è evuluta nel tempo, per chi è stata concepita, chi ne viene escluso e come poterne fruire.

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Tabella dei Contenuti

Credito d’imposta per il mezzogiorno: cos’è

Il credito imposta sud, in maniera specifica, riguarda gli investimenti nel Mezzogiorno, nei comuni del Centro Italia colpiti dal sisma e nelle zone economiche speciali (ZES) sostenuti da un credito di imposta a favore di quelle imprese che investono in beni strumentali nuovi. La principale ovvia condizione iniziale è che tali strutture siano ubicate nelle regioni del sud Italia quali Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Molise, Sardegna e Abruzzo. Va inoltre segnalata la percentuale di credito imposta mezzogiorno riconosciuta che varia a seconda della dimensione dell’azienda (seguono le percentuali aggiornate):

  • 45% per le piccole imprese,
  • 35% per le medie imprese,
  • 25% per le grandi imprese. 

Da notare come per la regione Molise e la regione Abruzzo le percentuali sono ridotte al 30% (piccole imprese), 20% (medie imprese) e 10% (grandi imprese).

Tipo di impresaDimensioni
Piccole impreseMeno di 50 dipendenti e fatturato annuale o totale di bilancio annuale inferiore ad € 10 milioni
Medie impreseMeno di 250 dipendenti e fatturato annuale inferiore ad € 50 milioni ovvero totale di bilancio annuo inferiore ad € 43 milioni
Grandi impreseOltre 250 dipendenti e fatturato annuale superiore ad € 50 milioni o totale di bilancio annuale superiore ad € 43 milioni

Bonus Sud o Bonus Resto al Sud? In realtà il bonus Resto al Sud è legato ad un’altra iniziativa legata all’azienda Invitalia che si riferisce ad incentivi erogabili in parte come contributi a fondo perduto ed in parte come prestito a tasso 0, quindi una cosa diversa rispetto al credito che offre il bonus sud.

Credito di imposta investimenti mezzogiorno: quali i beni agevolabili?

Tutti gli investimenti in macchinari con i seguenti requisiti sono inclusi negli acquisti di beni agevolabili del credito imposta sud:

  • Si dovrà trattare di beni strumentali all’attività d’impresa e parte del ciclo produttivo aziendale, fra i quali rientrano:
    • Impianti,
    • Macchinari,
    • Attrezzature nuove,
  • Si dovrà trattare di beni nuovi;
  • Per gli acquisti di beni tramite leasing l’agevolazione sarà fattibile solo se verrà esercitata l’opzione di acquisto.
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Dovranno però essere considerati acquisti definiti investimenti iniziali e quindi non acquisti ed investimenti di sostituzione: cosa si intende? Il requisito della novità riguarda gli acquisti di beni strumentali nuovi, nei quali rientrano anche i beni esposti in show room ed impiegati dal rivenditore esclusivamente a scopo dimostrativo (non inficia il requisito della novità). Questo è valido anche in caso di beni complessi, cioè composti da più unità e alla cui realizzazione concorrono anche beni usati: il requisito della “novità” riguarda l’intero bene, a patto che i costi relativi ai beni usati non siano prevalenti rispetto ai costi complessivamente sostenuti.

Quando ci si riferisce ad impianti e macchinari si parla di beni strumentali, sia di tipo fissi che mobili, aventi esistenza fisica, comprese anche le linee di produzione e gli stabilimenti industriali tecnicamente organizzati. Fanno parte di questa tipologia di impianti sia gli impianti specifici che quelli generici (impianti di produzione e distribuzione energia, officine di manutenzione, raccordi e materiale rotabile, mezzi per traino e sollevamento, riscaldamento e condizionamentoimpianti di allarme). Citiamo inoltre anche altri impianti (come i forni) nonché beni individuabili come macchinari, automatici e non automatici.

Rientrano invece fra le attrezzature varie (che dovranno essere beni ammortizzabili) queste tipologie di beni:

  1. attrezzature industriali e commerciali,
  2. attrezzature di laboratorio,
  3. nonché equipaggiamenti e ricambi,
  4. attrezzatura commerciale e di mensa,
  5. attrezzature varie ed utensili, legati al processo produttivo o commerciale dell’impresa,
  6. attrezzature che completano la capacità funzionali di impianti e macchinari (anche se con un più rapido ciclo d’usura).

Come fruire del credito d’imposta investimenti mezzogiorno

Per accedere al Bonus Sud bisognerà preentare una comunicazione all’Agenzia delle entrate indicante i dati relativi agli investimenti che possono essere agevolati e i dati del credito d’imposta per il quale è richiesta l’autorizzazione. L’esito della richiesta verrà comunicato dall’Agenzia delle entrate in via telematica con una ricevuta apposita, consultavile nella sezione specifica del sito dell’Agenzia delle entrate (Servizi Telematici dell’Agenzia delle entrate – Area Riservata –  sezione “Ricevute” – vedi la sezione link utili). È consigliabile effettuare una ricerca per numero di protocollo telematico, che sarà comunicato alla ricezione della comunicazione presentata in precedenza presso l’Agenzia, anche se sarà possibile filtrare i risultati anche per altri parametri.

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Come utilizzare il credito d’imposta? Chi ha presentato richiesta potrà fruire del bonus investimenti sud solo in compensazione presentando il modello F24 tramite Entratel o Fisconline, pena il rifiuto dell’operazione di versamento, a partire dal 5° giorno successivo alla data di rilascio della ricevuta che attesti la fruibilità del credito d’imposta.

Il bonus sud investimenti è attribuito in relazione agli investimenti realizzati a decorrere:

  • dal 1° gennaio 2016 fino al 31 dicembre 2022 (investimenti effettuati nel Mezzogiorno);
  • dal 7 aprile 2018 al 31 dicembre 2020 (investimenti effettuati nei Comuni delle Regioni Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo colpiti dagli eventi sismici succedutisi dal 24 agosto 2016);
  • dalla data del DPCM istitutivo della Zona economica speciale al 31 dicembre 2022 (investimenti effettuati nelle ZES).

Nota Bene: la proroga del bonus Sud per l’anno 2022 era già prevista a livello normativo ma non era ancora pienamente operativa in quanto nella comunicazione alla Commissione Europea, la proroga riguardava solo l’anno 2021. Quindi ai fini dell’effettiva proroga per il 2022 sarà necessaria una nuova comunicazione alla Commissione Europea.

Da segnalare comunque che vari sono state le modifiche alle condizioni iniziali presentate nel 2016 tramite la legge di stabilità per questo credito d’imposta, modifiche che andiamo qui di seguito a riportare.

2016

DL n. 243 del 2016

– estensione dell’agevolazione all’intero territorio della regione Sardegna;
– innalzamento delle aliquote del Credito stabilite nella misura massima consentita dalla Carta degli aiuti a finalità regionale 2014-2020;
– aumento dell’ammontare massimo agevolabile per ciascun progetto di investimento;
– cumulabilità del Credito con altri aiuti di Stato e con gli aiuti de minimis, nei limiti dell’intensità o dell’importo di aiuti più elevati consentiti dalla normativa europea.

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2017

Art. 18-quater DL n. 8 del 2017

Previsto che nei Comuni delle Regioni Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo colpiti dagli eventi sismici (dal 24 agosto 2016) il Credito viene attribuito per il 25% per le grandi imprese, del 35% per le medie imprese e del 45% per le piccole imprese.

2017

Art. 5 DL n. 91 del 2017

Per gli investimenti effettuati nelle zone economiche speciali (ZES), il Credito è commisurato alla quota del costo complessivo dei beni acquisiti nel limite massimo di € 50 milioni, per ciascun progetto di investimento. Il limite viene elevato a 100 milioni di euro dall’articolo 57, comma 1, lett. b), n. 4, del DL 31 maggio 2021, n. 77.

28 ottobre 2021

Nuova versione del modello di comunicazione CIM17

Da questa data la nuova versione del modello di comunicazione va utilizzata per la fruizione dei crediti d’imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno, nelle (ZES) e nei comuni del sisma del Centro-Italia; deve essere usato inoltre per la presentazione di comunicazioni di rettifica e di rinuncia ai crediti d’imposta richiesti con precedenti versioni del modello.

Come è cambiato il credito d’imposta sud nel tempo

Chi non può usufruire del Credito d’imposta Mezzogiorno?

Esclusi dal credito imposta sud i soggetti operanti nei settori dell’industria siderurgica, carbonifera, della costruzione navale, delle fibre sintetiche, dei trasporti e delle relative infrastrutture, della produzione e della distribuzione di energia e delle infrastrutture energetiche, includendo anche i settori creditizi, finanziari e assicurativi. Vengono eslcuse dall’agevolazione le imprese in difficoltà. Nella fattispecie dei crediti d’imposta Sisma e ZES venogno esclusi anche coloro che operano nei settori dell’agricoltura e della pesca e acquacoltura.​

Informative Tecniche & Risorse Consulenziali

F.A.Q. per Credito d’imposta mezzogiorno: investi nel sud Italia

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